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Le Regine ligustiche

Alleviamo Regine di Apis mellifera Ligustica.

Provenienza delle Madri
Lavoriamo su alcune linee “genetiche” selezionate dal nostro patrimonio apistico sia per la linea femminile che per quella maschile.


 

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Fecondazione non controllata

per api autoctone
Le vergini (figlie), nate da madri selezionate, effettuano un libero accoppiamento in volo con fuchi locali.
L’accoppiamento con i fuchi non è controllato, anche se, per quanto sia possibile, cerchiamo di saturare l’area con fuchi provenienti da nostre famiglie selezionate.
Vendiamo regine e nuclei d’api “abituate” al clima e all’ambiente del nostro territorio. È preferibile l’utilizzo di tali regine in areali simili ai nostri, descritti di seguito. Siamo convinti che ogni territorio abbia il proprio microclima nel quale le famiglie d’api autoctone riescono ad adattarsi e sopravvivere in modo più confortevole.
Per aumentare e migliorare la biodiversità genetica del nostro patrimonio ci siamo inoltre affidati ad allevatori esperti e a partire dal 2020 abbiamo avuto la possibilità di innnestare da madri provenienti dal Centro di Selezione e Conservazione di Apis mellifera varietà Ligustica sull’Isola di San Pietro, “Carloforte“ in Sardegna. Sono regine nate nell’ambito del Progetto denominato “Selezione e Conservazione dell’Ape Ligustica” (SCAL), realizzato dall’associazione Aissa. Le figlie generate saranno oggetto di analisi nella stagione entrante.

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Areale sul confine tra Liguria e Toscana
L’areale in cui lavoriamo è sul confine tra Liguria e Toscana. Le nostre api volano in un territorio che va dalla coste Liguri, nei parchi di Montemarcello-Magra, alle zone interne montane dell’alta Toscana distanti pochi chilometri una dall’altra. I microclimi però differiscono tra di loro nonostante la vicinanza delle due aree.
L’area costiera è asciutta e ventilata, generalmente mite, ricca di flora mediterranea.
L’area interna/montana prevalentemente boschiva è climaticamente più fredda e umida.
Non è escluso in futuro di creare 2 contesti di allevamento dislocati.
Attualmente l’allevamento principale si trova a metà strada tra le due aree.
È in fase sperimentale e di consolidamento l’allevamento alle 5 terre. L’azione termoregolatrice del mare e la particolare conformazione della costa protetta dai venti freddi di tramontana, fa si che le temperature invernali siano quasi sempre miti e al di sopra della media. Queste condizioni climatiche favorevoli permettono un allevamento primaverile precoce.

Elementi essenziali per l’allevamento
Il lavoro viene svolto seguendo un calendario preciso.
L’allevamento delle celle reali viene effettuato su nuclei da 6 o 8 telai popolati con numerose api, mantenuti forti grazie a rimonte settimanali con telai di covata di api nascenti. A supporto di tale operazione  (prelievo di favi di covata) viene utilizzato un apiario appositamente dedicato.  
Le rimonte assicurano ai nuclei di allevamento una popolazione numerosa di api nutrici giovani, in grado di nutrire abbondantemente le celle reali.
Le stecche sono composte da 20/24 cupolini e le celle reali ottenute sono accudite e supportate da una notevole presenza d’api.

Un equilibrio ottimale tra volumi, superfici e numero d’api
Le regine fecondate vengono lasciate all’interno dei nuclei di fecondazione due settimane al fine di verificare la capacità di deposizione.
La fecondazione avviene su arniette da fecondazione di nostra costruzione composte da nr. 3 fino a 8 mezzi telai da melario, oppure su nuclei composti da 3 telai da nido, sempre ben popolati d’api.
Questi nuclei di fecondazione offrono alle regine appena fecondate una superfice di deposizione particolarmente estesa. Al momento della valutazione si presentano ampie aree di deposizione che facilitano il giudizio e la valutazione della regina e garantiscono di raccogliere solo regine di qualità.
Particolare attenzione viene data anche alla morfologia delle regine e quelle non confacenti ai nostri standard vengono scartate.
Al prelievo vengono marcate ed inserite in gabbiette a due vie con api accompagnatrici pronte per la vendita.
I nuclei di fecondazione durante l’inverno non vengono dismessi ma disposti doppi uno sopra l’altro su 16 mezzi telai da melario e fatti svernare.

Siamo sulla strada giusta?
Contiamo molto sui feedback degli apicoltori confrontandoci, durante la stagione, sullo sviluppo ed il comportamento delle colonie dei nostri clienti.

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Cosa controlliamo
Oltre alle classiche caratteristiche di compattezza della covata, ripresa primaverile, sanità, docilità, tenuta del favo etc, cerchiamo di selezionare regine che formano corone di miele apprezzabili, tali da rendere le colonie autosufficenti nei mesi invernali per quanto riguarda le scorte.
Scartiamo regine che covano telai da “legno a legno”, che nei mesi invernali andrebbero in difficoltà per mancanze di scorte.
Le famiglie che presentano covata calcificata vengono eliminate. Pensiamo che in questo modo questa patologia venga sconfitta con lo stesso metodo adottato per la peste americana.
Siamo in attesa di un modello e programma di verifica per studiare il comportamento igienico.

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Disponibilità e costi
La disponibilità delle regine varia in base alle condizioni climatiche e varia di anno in anno. Generalmente sono disponibili a partire da Aprile. Stiamo lavorando per ottenere regine precoci allevate alle Cinque Terre che in futuro potrebbero essere pronte già da  metà Marzo.
Non lavoriamo su prenotazione ma avvisiamo i clienti in base alle disponibilità reali e consegnamo le regine appena vengono prelevate.
Il costo delle regine è di 18 Euro/cad.

Celle reali e vergini
Su prenotazione e solo per apicoltori professionisti locali vendiamo celle reali o vergini che devono essere ritirate presso il nostro allevamento.

Piccoli passi, grandi sogni
L’attività di allevamento è stato il mio primo approccio all’apicoltura, in completa controtendenza in questo settore.  Questo avvenne grazie alla necessità di regine di un apicoltore professionista che mi catapultò in questo settore della sua azienda. Dopo svariati anni di pratica e di esperimenti, continuai a divertirmi e ad allevare regine per esigenze personali e di qualche professionista.

Ben diverso però è l’approccio per produrre regine di qualità in quantità. Il lavoro necessita di molta attrezzatura in parte anche costosa e molte famiglie d’api dedicate che non produrranno miele. È indispensabile un organizzazione ferrea e disciplinata, uno spirito d’osservazione molto attento, capacità di adattamento a situazioni avverse.
Nel 2020 ho avuto la fortuna di seguire uno dei più grandi allevatori di regine in Italia, che generosamente mi ha trasferito metodi e trucchi, frutto di anni e anni di esperienze. Il primo anno non è stato per niente facile ed ho incontrato molte sventure e problematiche, grazie anche ad un pessimo meteo.
I risultati mediocri hanno messo a dura prova l’entusiasmo iniziale, ma con l'aiuto dell'apicoltore professionista Lorenzo, compagno in quest'avventura, abbiamo comunque proseguito  in questo percorso difficile. Le  disavventure incontrate ci hanno permesso di avere una consapevolezza profonda della difficoltà di questo mestiere. Per fortuna il grosso del lavoro di selezione e di genetica non è svolto da noi ma bensì da un allevatore molto esperto nel settore a cui ci affidiamo. Grazie all’aiuto di quest’ultimo il percorso di crescita continua e siamo pronti ad affrontare una nuova avventura con le nostre amiche api....

trucchetti e accortezze da seguire

area tecnica

Come vengono consegnate le regine
Le regine vengono consegnate in gabbiette a due vie che vanno conservate al riparo, a temperatura ambiente, e non vanno assolutamente esposte al sole. Nei mesi estivi si rischia la morte di api e regine se per pochi minuti le gabbiette venissero lasciate in auto o all’esposizione del sole diretto, o ad esempio appoggiate sopra un tetto di un arnia rovente. Per idratare le api, nel caso non fosse possibile l’inserimento immediato, è sufficente appoggiare un panno umido dal lato dei fori. Le gabbiette vanno conservate in verticale lasciando la parte del candito in basso, che altrimenti potrebbe colare sulle api in caso di temperature alte. Il candito non deve mai mancare a sostentamento delle api.

Come è fatta la gabbietta
La gabbietta a 2 vie possiede 2 passaggi ape, una via corta e una via lunga, che vengono riempite di candito. Il candito impedisce il contatto immediato tra api residenti nell’arnia e la nuova regina. Per entrare in contatto con la regina le api devono consumare il candito. All’interno della gabbietta si trovano un gruppo di api accompagnatrici ed una Regina feconda. Due linguette inizialmente sigillate impediscono la fuoriuscita delle api e della Regina. Per fare entrare le api è necessario sollevare le linguette. La via corta permette il passaggio all’interno della gabbietta solo alle api, che dopo aver mangiato il candito entrano in contatto con la regina e diffondono il suo ferormone nell’alveare. La via corta ha una strettoia che impedisce alla regina di uscire. Nella via lunga vi è più candito e l’apertura della linguetta permette alla regina di uscire.

Come inserire le regine
La famiglia di destinazione della regina deve essere orfana. Bisogna controllare tutti i telai ed eliminare tutte le celle reali. Alle volte le celle reali sono difficili da individuare e si possono trovare nascoste e leggermente affioranti lungo i bordi del favo. La dimenticanza anche solo di una cella porterebbe all’uccisione della regina da inserire da parte delle api residenti. Una famiglia dove le api “ventilano” è spesso orfana e priva di celle ma un controllo è sempre meglio farlo. Nel caso non ventilassero e non ci fossero celle è possibile che all’interno dell’alveare vi sia la presenza di una vergine. Anche in questo caso la regina inserita verrebbe eliminata immediatamente.
Una volta che abbiamo accertato questi due aspetti, eliminato le celle o verificato l’assenza di vergini, è meglio aspettare un giorno, tempo nel quale la famiglia realizza di essere orfana. Il giorno successivo è possibile inserire la gabbietta con entrambe le porticine aperte, previo apertura delle linguette. Personalmente faccio uscire le accompagnatrici ed inserisco la gabbietta con solo la regina.
L’inserimento deve avvenire con le “vie” di uscita colme di candito. Questo permette alle api di liberare la regina in un arco di tempo più lungo. Le api raggiungeranno inizialmente la regina attraverso il passaggio corto diffondendo nell’alveare il feromone. Le api impiegheranno un tempo più lungo per liberare la via lunga, dalla quale uscirà la regina che verrà accolta nella sua nuova famiglia.

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Sostituzione di una regina
Nel caso di inserimento della gabbietta in una famiglia dove si vuole cambiare la regina si procede nel seguente modo. Prelievo della vecchia regina. Dopo un giorno si inserisce la gabbietta aprendo solo la via corta che permette la familiarizzazione della regina. Il giorno seguente si apre la via lunga.
Il giorno successivo si verifica l’accettazione della regina.

Creazione di nuovi nuclei
Nel caso di inserimento in nuovi nuclei l’inserimento deve avvenire il giorno dopo la costituzione del nucleo e può essere effettuato con l’apertura di entrambe le porticine. Se si lasciasse passare troppo tempo il nucleo inizierebbe l’allevamento delle prorie celle reali.

Quando inizia la deposizione della regina?
Dopo l’inserimento della regina possono passare alcuni giorni prima che la regina inizi a deporre.

Insuccessi
Le regine non vengono accettate nei casi in cui:
Vi è assenza di importazione
La famiglia è molto aggressiva
La famiglia è molto numerosa
La famiglia ha una vergine
La famiglia ha delle celle reali

Accettazione sicura
Un metodo  secondo il mio avviso dove non si fallisce nella sostituzione di una regina anche in famiglie fortissime è il seguente.
Orfanizzo la famiglia e dopo 8 giorni elimino tutte le celle reali.
A quel punto la famiglia non ha più la possibilità di crearsi le celle reali e quindi è destinata all’orfanità.
Il giorno successivo alla rottura delle celle inserisco la gabbietta con la regina aprendo entrambe le porticine.

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